Proponiamo questo "vecchio" articolo del Dott. Cesare Pareschi (attualmente Responsabile della Centrale di lettura ufficiale denominata CeLeMaSche) del 1985. Per alcuni tratti, i contenuti possono risultare un po' datati, ma l'insieme rende perfettamente il valore pionieristico del progetto "controllo della displasia dell'anca del cane", fortemente voluto e divulgato in Italia in prima persona dallo stesso Dott. Pareschi, all'epoca l'unico ad occuparsene. E' un omaggio a lui, e al suo caparbio ventennale lavoro, senza il quale, in Italia, non saremmo giunti a questo punto.
Ma la strada da fare è ancora lunga….

 

EZIOPATOGENESI DELLA
DISPLASIA CONGENITA DELL'ANCA DEL CANE

In questi ultimi tempi si è potuto notare l'intenso aumento degli amatori del cane di razza pura e, conseguentemente, l'incremento notevolissimo dell'allevamento canino e del movimento internazionale di questi animali, con importazione ed esportazione di cuccioli ed anche di soggetti adulti, maschi e femmine, atti alla riproduzione.

Soprattutto questi ultimi, se meritano un trasferimento da uno Stato ad un altro, dovrebbero presentare caratteristiche e garanzie tali da assicurare un miglioramento delle razze canine di appartenenza.

In linea di massima, questo avviene per la trasmissione dei caratteri di razza più evidenti. Può accadere, al contrario che manifestazioni negative subdole, nascoste e comunque di difficile reperibilità vengano non trascurate, ma poco o niente evidenziate, anche perché mancano sovente i mezzi per poter far fronte a questi problemi.

Per quanto riguarda l'allevamento, dobbiamo aggiungere anche che, di fronte ad un gruppo di allevatori preparati e coscienti, che si preoccupano di migliorare, per quanto possibile, il loro allevamento dal punto di vista della razza che allevano, combattendo con una opportuna selezione, fatta con sacrificio e senso di responsabilità, ogni difetto e cercando, al contrario, di esaltare ogni pregio, abbiamo a che fare con una quantità di allevatori improvvisati o, peggio, speculatori.
Da questa ultima categoria non possiamo certo attenderci miglioramenti delle razze canine, né si può parlare di selezione.
Ecco quindi una delle cause, forse la principale, che ostacolano il miglioramento del patrimonio canino.

Tra le manifestazioni più subdole, sempre occulte nei primi mesi di vita, eccezion fatta per i casi gravissimi, ed in cui occorrerà il sacrificio, l'impegno, la fortuna e l'intelligenza degli allevatori veramente impegnati, unitamente all'assistenza di veterinari preparati e aggiornati, vi è la Displasia Congenita dell'anca. (che di seguito chiameremo D. C. dell'anca)

La D.C. dell'anca è una malformazione che sta seriamente impensierendo gli allevatori ed i veterinari specialisti; si sta diffondendo rapidamente, forse anche perché, dopo le prime segnalazioni, vengono effettuate continue ricerche e controlli.

Nelle razze canine è opportuno praticare una serie di distinzioni:
1. frequenza della D.C. dell'anca nelle varie razze canine. Vi sono, infatti, razze canine in cui la D.C. dell'anca è nettamente più frequente rispetto ad altre; parrebbe addirittura che in alcune razze la malformazione non sia mai stata segnalata.
Inoltre vi sono razze in cui la DC. dell'anca arreca un danno maggiore rispetto ad altre, ad esempio le razze adibite al lavoro, prima fra tutte la razza da Pastore Tedesco.
2. rapporto tra maschi e femmine. A differenza di quanto avviene nella specie umana, si desumerebbe che la D.C. dell'anca nel cane è presente pressappoco in egual numero di casi nei due sessi, costatando tuttavia una lieve maggioranza per le femmine. Sarà quanto mai opportuno approfondire questa statistica, perché, se venisse confermata, significherebbe che le cause che provocano la D.C. dell'anca nel cane sono diverse da quelle della specie umana, o quantomeno, che nel cane giocano fattori diversi ovviamente importanti da accertare.
3. Fattori genetici ed acquisiti Vi sono autori che contestano l'assoluta responsabilità di fattori genetici, quali cause della D.C. dell'anca, e questo sia in campo umano che veterinario. A questi autori hanno risposto altri come vedremo in seguito, con dati inconfutabili, dimostrando la presenza della displasia in feti.
4. Incidenza della displasia nelle varie specie animali. La D.C. dell'anca, tanto frequente nella specie umana e in alcune razze canine, non è altrettanto frequente in altre specie animali. Occorrerebbe accertare se nelle altre specie animali è stata poco ricercata, oppure se veramente è "localizzata" salvo eccezioni, all'uomo e al cane.

Valida la prima ipotesi, il quesito cade; valida la seconda è da chiedersi il perché e se fattori ambientali o di attitudine veramente incidano in modo determinante nell'instaurazione della D.C. dell'anca.

In termini semplici si può affermare che la D.C. dell'anca è una anomalia, in seguito alla quale si determina una malformazione dell'acetabolo e della testa del femore.

Si ritiene necessario aggiungere subito che nella concezione moderna di D.C. si intende una somma di anomalie di sviluppo e di conformazione del complesso articolare coxo-femorale, che possono decorrere isolatamente oppure raggruppate e che sono alla base delle lussazioni, sublussazioni congenite e dei successivi aggravamenti, che, nella specie umana sono stati classificati in osteocondriti giovanili e coxo-artrosi dell'adulto.

Le razze canine riconosciute per pure sono circa 400. A queste si deve aggiungere tutta la schiera dei cani meticci, dei quali non conosciamo alcuna statistica o dati sulla frequenza della D.C. per due motivi:
a) il cane meticcio non è sottoposto a sorveglianza genetica
b) il cane meticcio non è coinvolto, salvo casi del tutto trascurabili, in problemi di consanguineità.

Le statistiche in ordine all'incidenza della D. nelle varie razze di cani sono poche in verità; sarebbe quanto mai necessario effettuarne molte e in vari paesi in tutto il mondo. Comunque esaminandone una delle poche di cui si può disporre, e precisamente quella fornitaci dagli autori svedesi Hericson, Norberg e Olsson., si possono rilevare alcuni dati di notevole interesse
Si tenga presente che la Svezia ha adottato il metodo di rilasciare pedigree solamente a soggetti che risultino figli di genitori non affetti da D., con accertamento radiografico da parte di veterinari specialisti.
Analizzando i dati riportati nella tabella Svedese, si può costatare come le ricerche siano effettuate con cani di varie razze e con numeri di soggetti molto diversi per le varie razze. Quindi la statistica perde molto della sua validità, perché ovviamente per essere probante dovrebbe fornire delle percentuali sulle varie razze esaminate su un egual numero di soggetti.

Si prenda in considerazione, per esempio, la razza S. Bernardo, il Pastore Tedesco e il Pointer. Il San Bernardo su 17 soggetti radiografati ha presentato 14 displasici, il Pastore Tedesco su 5072 soggetti ha presentato 2247 displasici, i1 Pointer su 15 soggetti nessuna displasia, con percentuali rispettivamente del 82%, del 44%, dello 0%.

Sarà opportuno chiedersi se ha maggiore importanza il 44% riscontrato esaminando oltre 5000 cani, oppure l'82% o lo 0% esaminando pochissimi soggetti.

Tenendo presente, tuttavia, che i cani radiografati sono stati presi in considerazione senza un programma preordinato, ogniqualvolta venivano portati per gli accertamenti; e quindi senza discriminazione di razza, di attitudine o di taglia, si potrebbe dedurre che le razze più colpite da Displasia sono quelle che rappresentano soggetti di grande taglia e massicci, quasi che la struttura corporea sia in qualche modo legata alla presenza della Displasia.

Attualmente in campo umano si è orientati a ritenere valide le osservazioni di uno spasmo della muscolatura e, quindi ad abbandonare la teoria della lassità muscolare da estrogeni. Mentre si ha uno spasmo della muscolatura, si ha, al contrario, una lassità della articolazione, dovuta a un rilassamento dei legamenti e della capsula e la modificazione di forma e dimensioni dei capi articolari.

Questi due fattori (spasmo delle masse muscolari, lassità della articolazione) sono alla base della D.C. dell'anca.

Ritornando alla definizione della D. C. dell'anca, è necessario ricordare che si è parlato di un complesso di anomalie. Infatti, al tavolo anatomo-patologico si è rivelata una vastissima gamma di stadi della D., che vanno dalla semplice displasia o prelussazione, alla sublussazione e alla lussazione vera e propria. Il passaggio da uno stadio all'altro non è quasi mai ben definito, per cui riesce difficile la classificazione.

Si è proceduto comunque ad una suddivisione dei "quadri" della D.; alcuni autori la distinguono in due gruppi principali:
1) stadi displasici semplici o con sublussazione
2) stadi displasici con lussazione.

Altri autori hanno classificato la D. in quattro gradi, in cui il primo rappresenta la prelussazione, il secondo ed il terzo la sublussazione leggera e grave, il quarto la lussazione.
Attualmente la classificazione è stata variata e i numeri sono stati sostituiti con diciture convenzionali, per descrivere meglio lo stato di assenza o presenza della displasia, ma non solo per questo. La classificazione con i numeri finiva per non fornire il preciso limite tra il cane che, pur displasico, veniva ammesso perché presentava una lieve displasia e il cane che presentava una certa accentuazione delle lesioni, per cui non era possibile classificarlo tra gli ammessi. -

Nei formulari, che accompagnano le radiografie ufficiali, vengono riportati pertanto i seguenti giudizi:


ESENTE DA DISPLASIA - Viene assegnato ai soggetti che presentano testa del femore e acetabolo perfettamente congruenti e angolo di Norberg non inferiore a 105°.

SOSPETTA DISPLASIA - Si possono verificare due casi:
A) acetabolo e testa del femore non perfettamente congruenti ed angolo di Norberg di I05°
B) acetabolo e testa del femore perfettamente congruenti e angolo di Norberg inferiore a 105°, ma superiore a I00°.

LEGGERA DISPLASIA - Incongruenza tra testa del. femore e acetabolo, angolo di Norberg inferiore a I00°, margini acetabolari appena appiattiti.

DISPLASIA MEDIA - Incongruenza testa femore/acetabolo chiaramente visibile, angolo inferiore a 100°, neoformazioni osteoartrosiche.

DISPLASIA GRAVE - Deformazioni gravi alle articolazioni coxo-femorali, con sublussazione o lussazione, angolo di Norberg 90° e meno.

Vi sono altri elementi di giudizio, ma scenderemmo troppo su particolari dati tecnici di pertinenza del medico veterinario.

La ricerca della D. è consigliabile in tutte le razze pure canine, perché si tratta di lesione occulta, insidiosa, trasmissibile e tale da compromettere tanti altri ottimi risultati ottenuti con la selezione.

Il non voler affrontare il problema non trova motivo di giustificazione nell'allevamento moderno. Se si pensa che la prima segnalazione fu fatta casualmente nel 1935 dall'americano Schnelle, in poco più di 50 anni la diffusione è stata impressionante, tanto che la ricerca ufficiale in alcune razze canine, intesa a controllare, contenere, e quindi debellare la malformazione, stenta tuttora a dare i suoi frutti.

Il grido d'allarme lanciato da Schnelle è stato raccolto in ritardo e ancora oggi in certi ambienti cinofili si è scettici non so se per ignoranza o volutamente per difendere gretti aspetti economici, sulla utilità di. tale ricerca.

Un impegno duro, irto di problemi, di insoddisfazione e di polemiche, ma che dovrebbe vedere uniti i buoni allevatori con i buoni medici veterinari, dal momento che 1' impegno morale di entrambi è quello di produrre, allevare e mantenere cani forti e sani, continuamente protesi ad un miglioramento dei caratteri di razza e ad un potenziamento delle doti per cui vengono selezionati.

Dott. Cesare Pareschi
(lettore ufficiale nella Commissione per il controllo della Displasia in Italia)

 

Tabella Svedese

Razza

Numero dei soggetti radiografati

Numero dei soggetti con displasia dell'anca

Incidenza della displasia dell'anca (percentuale)

San Bernardo

17

14

82

Golden Retriver

85

51

60

Rottweiler

309

173

56

Labrador Retriver

146

80

55

Springer Spaniel

14

7

50

Boxer

295

132

45

Pastore Tedesco

5072

2247

44

Alano

23

10

44

Chow Chow

65

25

38

Cane del Bernese

34

12

35

Airedale

11

3

27

Poodle

46

12

26

Lapp Spitz

19

3

16

Collie

49

6

12

Setter

20

2

10

Dobermann pincher

51

1

2

Pointer

15

0

0

 


Patrizia Fiorenzato     e-mail