DUE BOBTAIL E UNA BIMBA
Ho passato una vita ad attendere di trovare il coraggio per comprarmi il
cane ("il" cane non può ovviamente che essere un Bobtail).
Un bel giorno la mia consorte decise di trasferirci da Milano alla estrema
periferia di Piacenza, in una casetta con un piccolo e grazioso (allora) giardino,
affinché la nostra piccola Elisabetta potesse vivere lontano dallo
smog e a contatto con la natura. E quello fu il giorno che tanto avevo atteso;
avevo finalmente trovato l'alibi per comprarmi un cane, infatti dissi imperiosamente:
"Elisabetta ora ha bisogno di un cucciolo con cui crescere!!!",
senza però avvertire la famiglia che il cucciolo in questione sarebbe
stato - senza ombra di dubbio - un "piccolo" Bobtail. Da allora
sono passati quattro anni e i bobtail sono diventati due, Elisabetta è
cresciuta e mia moglie si è perdutamente innamorata dei due "batuffoloni".
La bimba ha sempre considerato i cani come persone di casa e così ha
anche giocato con loro come si può giocare con un fratellino più
grande, facendo loro sopportare pazienze più che certosine. Ricordiamo
sempre con gli amici quando Elisabetta, ormai alla soglia dei tre anni, pensò
che i preziosi attributi maschili del nostro Tobia fossero uno splendido battacchio
e, coltolo nel sonno a pancia all'aria, lo "strapazzò" ben
bene per provare se finalmente avessero anche loro suonato come le sue campanelle;
Tobia si svegliò con evidente "imbarazzo", ma invece di ruggire
e di sbranare chi aveva osato trattarlo in tal guisa, non fece altro che mugulare
- e non di gioia, ovviamente - sino a quando Elisabetta non pensò di
distrarsi con altri giocattoli.
Il mitico Tobia non ha mai, nonostatante tutto, abbandonato la piccola un
solo momento e noi ci siamo fidati tranquillamente di lui come fosse una balia:
nessuno si poteva avvicinare senza il nostro permesso ad Elisabetta, neppure
i nostri amici più cari. Tobia si limitava a fissarli attraverso il
folto pelo e a minacciarli con i sui dolci occhioni. Elisabetta non ha mai
potuto allontanarsi troppo, perché il buon Tobia la riportava a musate
verso la porta di casa e la bloccava bonariamente in un angolo, aspettando
che padre o madre arrivassero a custodirla. Tobia ha sempre sopportato ogni
cosa da Elisabetta, ma le chiacchiere e i lunghi discorsi proprio non li tollera
e ogniqualvolta in casa la piccola gli si avvicina e gli parla di tutti i
suoi problemi, dopo circa tre o quattro minuti di canina pazienza lui si alza
e abbandona tutto per guadagnare in fretta la porta di casa e il suo tranquillo
e silenzioso giardino.
Dopo tre anni di vita con un Bobtail e con una piccola peste, finalmente abbiamo
raggiunto - mia moglie ed io - una relativa tranquillità data dall'abitudine
alla confusione domestica, allora non contenti - dopo aver fatto accoppiare
Tobia con la splendida Lady - abbiamo deciso di essere masochisti sino in
fondo e abbiamo ceduto allo sguardo, implorante affetto, del giovane figlio
di Tobia
e in casa è arrivato il nuovo cucciolo: Briciola (che
ormai ha raggiunto le dimensioni di un grosso pane pugliese).
Ma Elisabetta non è cambiata, anzi ha potuto rivolgere le sue attenzioni
addirittura a due splendidi peluche; così ora ingaggia lotte furibonde
con Briciola con il beneplacito di Tobia che finalmente può sonnecchiare
senza troppe paure, lasciando l'ingrato compito di divertire la piccola al
suo pelosissimo figlio.
E adesso
tempi duri per Briciola, perchè Elisabetta ha scoperto
lo "junior handling" e si trascina il povero cucciolone sui ring
di tutte le manifestazioni canine
.
Che dire per concludere ??? Sognavo di possedere un Bobtail prima ancora di
pensare di poter diventare padre; ora ho una splendida famiglia di tre cucciolini
(uno umano e due quasi umani) e alla sera penso - con mia moglie - ad una
nuova casa con un giardino molto , molto grande
e sapete perché
?? Ebbene sì, per avere la compagnia di altri (tre, quattro
)
splendidi Bobtail !!!
Maurizio Vecchi
Vi presento le mie pesti:
Foto 1 - Elisabetta e Tobia
Foto 2 - Briciola