GRAVIDANZA

Le uova fecondate si sviluppano negli ovidotti ed entrano nell'utero 8-12 gg. dopo la fecondazione, come morule di 16 o più cellule. Dopo circa una settimana si impiantano nell'utero (17-22 gg. dopo l'ovulazione e l'accoppiamento ).

A 21 gg. dall'accoppiamento, le membrane fetali piene di liquido raggiungono un diametro di 12-15 mm., formando nell'utero dei rigonfiamenti ovoidali distinti e separati.

A 28 gg. i rigonfiamenti uterini sono più sferici e con un diametro di 25 mm., mantenendo la stessa consistenza dello stadio precedente.

In questo periodo è possibile la diagnosi precoce di gravidanza, mediante la palpazione del ventre della femmina da parte del veterinario.

A 35 gg. le membrane fetali, il feto e l'utero sono così sviluppati che l'utero ha un diametro uniforme su tutta la sua lunghezza. L'utero, a causa del peso dei feti, si curva occupando la cavità addominale. E' il momento in cui inizia a vedersi la "pancia".

La durata della gravidanza dipende da vari fattori. Abbiamo visto che:
 - la femmina può accoppiarsi per un periodo di più giorni
 - l'accoppiamento può avvenire prima dell'ovulazione
 - anche le ovulazioni possono avvenire frazionate nel tempo
 - le uova ovulate di recente non possono essere fecondate se non prima di aver subito la    divisione meiotica e la maturazione, fase che dura dai 2 ai 5 gg.
 - gli spermatozoi vivono per alcuni giorni nell'apparato genitale della cagna.
Chiaramente questi fattori influiscono sui nostri calcoli di previsione del parto.

Inoltre, una qualche variazione è pure data dall'età della cagna e dal numero dei feti.

La durata del periodo di gestazione è di circa 62 giorni (con limiti di 2 gg. in più o in meno) dalla prima monta. Teniamo però presente che con il prolungamento della gravidanza, diminuisce la possibilità di partorire cuccioli vivi e vitali.

Durante il periodo di gravidanza, si ha un incremento di peso della madre che arriva al 36 % (con limiti del 20-55% ) e l'aumento è più pronunciato durante l'ultima fase di gravidanza.

Si consiglia di mantenere la dieta abituale fino al 30° giorni di gravidanza, magari aumentando un po' solo le proteine, mentre, nella seconda metà di gestazione, è preferibile suddividere il numero dei pasti nell'arco della giornata, aumentando progressivamente quantità e qualità, ma stando attenti che, così facendo, la cagnina non ingrassi (si controlla lo strato di grasso all'altezza delle costole ). In pratica, il cibo aggiuntivo deve servire ad "alimentare" i cuccioli, non per far ingrassare più di tanto la femmina!

Inoltre è preferibile, sempre nei secondi 30 gg di gestazione, integrare l'alimentazione con calcio-fosforo- magnesio.... sali minerali in genere, e vitamine, in particolare A e D.

Sempre dalla seconda metà della gravidanza, possiamo osservare che iniziano a gonfiarsi anche le mammelle, con i capezzoli che incominciano ad allungarsi e ad inturgidire.

La produzione di latte generalmente inizia il giorno prima del parto nelle primipare, diversi giorni prima nelle pluripare.

Una femmina in gravidanza non è ammalata!
Pertanto, lasciate che sia libera di muoversi e di giocare liberamente. Anzi, le passeggiate sono particolarmente utili in questo periodo, per mantenere la tonicità muscolare.

Si abbia solo l'accortezza di evitare di portarla dove ci sono concentrazioni di cani, tipo esposizioni, per evitare pericoli di contagio sia batterici che virali.

Cerchiamo inoltre di prevenire eventuali incidenti traumatici

PARTO

Innanzitutto è bene, almeno un a settimana prima della data prevista per il parto, portare la cassa-parto nel luogo in cui avverrà l'evento, affinché la cagna si abitui sia alla cassa, sia all'ambiente.

E' bene che la stanza adibita allo scopo, sia tranquilla, non di passaggio, calda, ben aereabile e quanto più isolata e lontana da altri cani.

Sul fondo della cassa possono essere sistemati dei giornali, da sostituire in continuazione durante il parto, soluzione per una facile ed economica pulizia. Evitate quindi tappeti, tappetini, stracci vari, senz'altro meno confortevoli ed igienici.

Si consiglia di preparare a portata di mano anche un po' di asciugamani (ottimi quelli da ospite ), dei rotoli di carta da cucina, una forbice perfettamente pulita, una lampada a raggi infrarossi, con adeguato supporto, una cesta (o scatolone ), questo con un fondo morbido e caldo.

Generalmente la femmina manifesta i primi sintomi pre - parto 2-3 gg. prima del termine della gravidanza, ma anche di più.

Se lasciata libera, generalmente si prepara la "tana".
So di femmine abituate in casa tra letto, divani e tappeti, e molto gelose di questo privilegio, che si scavano la tana in un punto riparato del giardino...

A volte possono diventare irrequiete, oppure possono ricercare la tranquillità e il buio.

La regione vulvare diventa edematosa, e può esserci un leggero flusso viscoso. Finché questo è chiaro e inodore, nessun problema, ma se dovesse essere scuro, o verdastro o un po' fetido, è preferibile rivolgersi con estrema urgenza al veterinario, che valuterà il caso.

Mantenete controllata la temperatura. Dai 38°-38,5°, che è la temperatura normale, noterete che questa inizierà a decrescere tre-quattro giorni prima del parto, per arrivare attorno ai 37° nelle ultime 24 ore.

Il parto, ovvero l'espulsione dei feti, è preceduto dalla dilatazione della cervice ( la porta di comunicazione tra l'utero e il canale vaginale ). Questa fase dura mediamente 4 ore, ma può estendersi a 6-12 ore, addirittura fino a 36 nelle cagne primipare e particolarmente nervose.

La cagna è inquieta, inizia a scavare (anche se è sul pavimento ) ad intervalli sempre più ravvicinati e con sempre maggior decisione, ansima, l'espressione degli occhi è tesa e lo sguardo fisso, anche la bocca è tirata all'indietro.

Se la vostra cagnina ha un buon rapporto con voi, non vi lascerà un istante e, qualsiasi cosa facciate, pretenderà di seguirvi come un'ombra.

Compariranno le doglie, inizialmente deboli, poi più ravvicinate e decise.
Le doglie sono le contrazioni uterine, che spingono i feti verso la cervice e sono visibili perché causano la contrazione addominale. Sono i cosiddetti premiti, facilmente rilevabili appoggiando la mano sul fianco dell'addome, che si notano anche perché la cagna si blocca, trattiene il respiro e si vede chiaramente la contrazione, con la linea dorsale che si inarca all'altezza delle reni.
Quasi tutte le primipare scambiano questo stimolo come necessità di defecare. Assecondatela una o due volte (non si sa mai...), poi lasciate perdere.

Quando vedete che le contrazioni sono ravvicinate, convincetela, se non lo ha fatto da sola, ad entrare nella cassa-parto e a stendersi su un fianco.

Tra una contrazione e l'altra, normalmente la cagna si lecca la regione vulvare. Altre, specie se inesperte, non fanno assolutamente nulla, prese dalla "novità".

Prima della nascita del cucciolo, si possono notare due fuoriuscite di liquido chiaro e trasparente. La prima è data dalla lacerazione nelle pelvi dell'allantocorion, la seconda accompagna l'espulsione del feto, che avviene di norma in due-tre spinte vigorose.

Il cucciolo nasce normalmente ancora avvolto nel suo sacco amniotico, da cui esce il cordone ombelicale lungo una ventina di centimetri, a cui è attaccata la placenta.

Generalmente il cucciolo ha una presentazione cefalica, cioè si presentano prima la testa e le spalle, poi il cucciolo esce facilmente, ma è pure frequente la presentazione podalica, che comunque non crea grossi problemi se il cucciolo non resta in "trazione di parto", non resta cioè impegnato a lungo nel canale vaginale.

Il problema più grosso è se il cordone ombelicale viene schiacciato quando il cucciolo non è ancora uscito. Infatti, lo schiacciamento del cordone provoca l'immediata apertura dei polmoni e il feto inizia a respirare. Non essendo ancora all'aria, respirerà liquido, fino a riempirsi i polmoni e quindi a morire.
Ecco quindi l'importanza che il cucciolo, una volta sceso nel canale vaginale, nasca molto rapidamente.

La cosa è visibile anche ad occhio nudo. Nei giorni precedenti il parto, la femmine tende ad ingrossare la zona tra la vulva e l'ano, fa proprio un rigonfiamento. Quando il cucciolo esce dall'utero, occuperà questa zona, che apparirà ancora più "gonfia" e, se la tocchiamo delicatamente, sentiremo una presenza consistente. E' in quel punto che è preferibile che il cucciolo non sosti a lungo.

A titolo di dato, è interessante sapere che il primo feto ad essere espulso proviene dal corno uterino contenente il maggior numero di feti, mentre il cucciolo successivo è generalmente espulso dal corno controlaterale.

Inoltre, dopo l'inizio delle contrazioni regolari, il primo feto non può sopravvivere per più di 6 ore nell'utero, ed ognuno dei feti successivi solo per circa due ore.

L'intervallo tra le nascite è variabile, mediamente 30 minuti, con limiti di 5-60 minuti. Generalmente l'intervallo è più lungo nelle primipare. Se una femmina ha molti feti, ai primi feti espulsi alla frequenza citata, può seguire un totale arresto (cessano cioè le contrazioni ) anche per alcune ore, senza che per questo sia minata la condizione che i feti nascano vivi.

Condizione essenziale affinché il travaglio avvenga normalmente, è che la cagna si senta a suo agio nell'ambiente che la circonda. Il parto può addirittura interrompersi anche se l'espulsione del feto è iniziata, solo se si modifica l'ambiente (cagne abituate in casa che vengono condotte in canile, ma anche viceversa )

Altre cause di disturbo sono la presenza di altri cani (la "mamma" ha un fortissimo istinto di difesa nei confronti dei suoi cuccioli), o la presenza di estranei, o eccessivo trambusto con i cuccioli.

Quando il cucciolo nasce, la cagna lo libera dal sacco che lo avvolge, lo ripulisce dai liquidi leccandogli la testa e la bocca, discende leccandolo fino all'ombelico, recide il cordone ombelicale, mangia la placenta e tutto il resto. In pratica, pulisce tutto, compresa la sua vulva.
Riprende a leccare il cucciolo per pulirlo e stimolarlo fino a che quest'ultimo non si attacca alla mammella.
Tutto questo, di norma, non dura più di qualche minuto, poi la cagna si riposa fino all'espulsione successiva.

Non sempre questo avviene in maniera così semplice e spontanea!
Specie se la femmina è alla sua prima esperienza, con i primi cuccioli probabilmente non saprà bene cosa le stia succedendo.
Per questo, potrebbe rendersi necessario il vostro intervento.

Abbiamo visto che i feti nascono, generalmente, avvolti nel loro sacco integro. Se la femmina dimostrasse di non aprirlo, lasciate il tutto sul fondo della cassa-parto, afferrate il sacco saldamente nella parte che non aderisce al feto ( quindi sul davanti, nella zone tra la testa e le spalle, stando attenti a non tirare il cordone ombelicale ) e laceratelo con le dita. Si rivelerà molto più resistente di quanto possiate immaginare!, e liberate il cucciolo.

Se nemmeno a quel punto la cagna fa nulla, stringete tra le unghie poste a tenaglia il cordone ombelicale, a circa tre centimetri dal cucciolo e tagliatelo con la forbice (ovviamente dalla parte della placenta), quindi mantenete la pressione per qualche secondo ancora. Ciò è sufficiente per cicatrizzare il taglio.

Prendete il cucciolo, adagiatelo dorsalmente sulla mano destra, appoggiate sopra la mano sinistra con indice e medio divaricati in modo da trattenere il tronco del cucciolo lasciandogli libero il collo e la testa. Con le braccia tese, abbassate le mani. Il cucciolo sarà a testa in giù. Fatelo oscillare delicatamente, ma con una certa velocità, e decisione da sinistra verso destra. Badate che la testa sia effettivamente appoggiata alla mano destra! Questo movimento, da ripetere alcune volte, serve per liberare le vie respiratorie da eventuali residui di liquido. A quel punto, il cucciolo dovrebbe strillare.

Rialzatelo, puglitegli l'interno della bocca e il naso, strofinatelo con decisione con l'asciugamano, offritelo alla madre tendendolo verso la sua bocca. Per quanto inesperta, sicuramente avrà seguito le vostre operazioni, quindi lo annuserà interessata e inizierà a leccarlo. Bene, è il momento di affidarlo alle sue cure, stando solamente attenti che non esageri.

Se invece il cucciolo non dovesse dar segni di vita dopo il primo intervento, ripetete nuovamente l'oscillazione, con maggior decisione e un po' più a lungo, pulite nuovamente le mucose, eventualmente soffiate delicatamente dentro la sua bocca aperta, se non bastasse adagiatelo su un fianco sulla vostra mano sinistra e con la destra comprimetegli il torace ritmicamente, ogni tre secondi, per qualche volta....Strofinatelo con molta decisione....e auguri!

Se la femmina non dovesse mantenere i tempi indicati tra una espulsione e l'altra, o se notate che le spinte sono molto deboli e poco efficaci, è preferibile chiamare il veterinario, che avrete preventivamente allertato. Oppure, ricorrete ad una iniezione di ossitocina, che vi sarete procurati nei giorni precedenti. Attenzione però all'uso di questi farmaci, che sono usati anche in umana per il parto pilotato. Non si devono assolutamente usare se vedete che la cagna spinge regolarmente, ma non nasce nulla. Potrebbe essere un problema meccanico, che il cucciolo non sia nella posizione corretta, pertanto l'iniezione, che serve ad aumentare le contrazioni uterine, avrebbe delle conseguenze disastrose, soprattutto per la madre.

Controllate che la femmina espella un numero di placente equivalente ai cuccioli. Controllate che ogni placenta sia di colore scuro, ma non verdastro Se ha un aspetto normale, lasciate, o convincete, la cagna a mangiarle.

Dopo ogni espulsione e dopo le prime cure al neo-nato, ripulite meglio che potete la cassa-parto, sostituite i giornali sporchi e bagnati. Per far questo è preferibile riporre i cuccioli nella cesta che avevate preparato.

Rimettete i cuccioli ad allattare e attendete i sintomi della nuova espulsione. Quando il momento sarà prossimo, rimettete i cuccioli nella cesta, lasciando la madre libera di gestire in tranquillità la nuova nascita.


Patrizia Fiorenzato     e-mail