Su segnalazione ho letto la critica alla dispensa del corso di aggiornamento
per giudici di bobtail ed al corso stesso. L'autrice non fa altro che esercitare
il suo sacrosanto diritto giornalistico di critica ma da qui a dire che si
tratta di giornalismo e che lo condivido totalmente ne passa. D'altronde soltanto
chi non fa niente e si limita appena a dire, col senno di poi, che quella
cosa doveva farla qualcun'altro, non offre materiale alla critica. Riguardo
a quanto scritto nella critica in oggetto, condivido solamente ciò
che riguarda le due foto non ortodosse dovute alla mia scarsa abilità
al computer. Se ne sono accorti tutti ma soltanto l'autrice in oggetto, evidentemente
ritenendo poco sveglio chiunque altro, ha brillantemente deciso di evidenziarle
nel proprio sito, forse anche perchè a corto di argomenti per ampliare
la critica, salvo eventuali ulteriori sorprese. La netta maggioranza degli
altri che hanno avuto in mano la dispensa hanno capito il contenuto, perché
il contenuto è sempre da preferire alla forma della presentazione (comprese
le strane linee non piaciute all'autrice della critica, ma purtroppo non sono
neanche un disegnatore o un geometra, ma solo un giudice abilitato al bobtail
con l'ampliamento di pochi mesi prima, come ha tenuto a ben specificare la
stessa per chi ancora non lo sapeva): certo che una mia maggior abilità
al computer mi avrebbe permesso con il power point di "stupirvi con effetti
speciali" (come dicevano in una nota pubblicità televisiva). Chiedo
scusa, pertanto, per il mio errore! In proposito, conseguentemente, "scagli
la prima pietra" chi non ha mai sbagliato. Pardon, è già
stata scagliata dall'autrice della critica, evidentemente convinta di essere
perfetta (come Gesù Cristo o, secondo qualcuno, come Silvio Berlusconi
e sono già in tre, dei quali due tuttora viventi. Dio perdoni questa
mia bestemmia!). Nessun'altro, però, come dicevo, si è preso
la briga di criticare in merito, salvo ritardatari che, tuttavia, sono già
stati anticipati dallo scoop "giornalistico" dell'autrice della
critica in oggetto (se non vincerà il premio giornalistico Pulitzer,
certamente vincerà quello di Ischia). Sicuramente attirerà qualche
visitatore in più al sito che lo contiene, ma ciò non toglie
il pessimo gusto di evidenziare soltanto gli errori del lavoro altrui (si
chiama: critica distruttiva), viceversa senza nemmeno una riga per le cose
positive (può darsi che l'autrice della critica non ne abbia visto
nemmeno una, ma giuro che qualcosa di positivo v'è stato, come mi ha
detto qualcun'altro, a cui credo di più, anche se questi dovrò
"rimproverarli" per non averlo scritto da nessuna parte, ma si sa
che, per accontentare e meravigliare i propri seguaci, chi non ha nulla da
fare tende a scrivere solamente delle cose errate). Non mi sembra che ci sia
nient'altro d'importante da dover prendere in considerazione, se non per accontentare
l'autrice della critica e chi la vede come lei (magari offro dell'altro materiale
da criticare così qualcuno trova il proprio passatempo). Ragion per
cui, mio malgrado, sono costretto a specificare quanto segue:
- i giudici presenti al corso del bobtail erano in numero maggiore rispetto
ai corsi di altre razze più o meno di pari diffusione (il problema,
come si suol dire, sta nel manico, poiché riguarda l'Enci); per esempio,
anche il corso del pastore della Brie tenuto nell'ambito dell'esposizione
di Gonzaga ha visto scarsa partecipazione di giudici, con un noto giudice
all rounder che si è addirittura subito addormentato e gli altri che
se ne sono andati dopo poco, nonostante che il relatore fosse il più
noto allevatore e giudice francese (paese d'origine) della razza, tra l'altro
autore della revisione ufficiale dello standard (ma allora a cosa serve far
venire a relazionare ad un corso in Italia il maggior specialista al mondo
di una data razza, visto che i colleghi italiani non lo seguono; il sottoscritto,
tuttavia, era presente a quel corso, nonostante sia stata la seconda volta
che ho seguito quel giudice francese, così com'ero l'unico - sì,
proprio l'unico! (ovviamente, tranne gli organizzatori) - giudice d'esposizione
presente ad un'altro corso del Briard tenuto da un'altro specialista francese
che giudica raduni in tutto il mondo, il quale, tra l'altro, mi ha preso in
simpatia e mi ha chiamato dentro il ring al raduno del giorno dopo);
- i giudici presenti al concomitante raduno delle razze italiane proprio nell'orario
in cui si è svolto il corso ovviamente erano impegnati a giudicare
nel ring d'onore, perciò anche se avessero voluto assistere al corso
del bobtail (ammesso che siano interessati a questa razza) non potevano certamente
esserci perché non dotati dell'ubiquità; altri giudici presenti
a bordo ring del raduno delle razze italiane francamente non ne ho visti,
tranne una collega che ha esposto gli spinoni (che giudica solo lo spinone)
ed un'altro collega che ha fatto un assistentato, il quale, però, non
era ancora interessato al bobtail perché in quel periodo non sapeva
che in futuro sarebbe stato nominato all rounder;
- i giudici che se ne sono andati via dal corso del bobtail prima della fine
hanno avuto in seguito la cortesia (sono stati educati) di giustificarsi con
il sottoscritto (evidentemente non si sono giustificati con l'autrice della
critica); i giudici giunti in netto ritardo (praticamente al termine) avranno
avuto i loro contrattempi, ma ho visto che hanno fatto in tempo ad intervenire
nonostante non abbiano seguito l'intero corso (si sa, però, che esiste
la chiaroveggenza e che qualcuno ha sempre con sé la palla di vetro);
- altri tre giudici hanno giustificato la loro assenza (due al sottoscritto
e l'altro alla società specializzata); per tutti gli altri assenti
dovrebbe valere il consueto motto che "gli assenti hanno sempre torto",
ma stavolta per fortuna loro, come fa Zorro, duellando ed infilzandomi con
la spada (ho la "F" nei pantaloni sul sedere), è intervenuta
l'autrice della critica a giustificarli, liberandoli dalla tortura che avrebbero
ricevuto nel seguire la mia relazione e dall'orrore della dispensa (mi sa
che dai miei colleghi giudici prenderò le botte dato che a mie spese
ho spedito a molti assenti la dispensa stessa e la nuova traduzione dello
standard);
- si ricorda, poiché pare che l'autrice della critica lo ha trascurato
(cosa piuttosto grave), che il corso in oggetto, con l'argomento trattato
ed il sottoscritto relatore, è stato autorizzato dall'Enci, per cui
lo schiaffo morale, di cui incautamente parla la stessa, lo dovrebbe imputare
allo stesso Enci, per cui si abbia il coraggio di criticare apertamente il
nostro ente centrale, assumendosi la responsabilità e le conseguenze
delle proprie azioni; infatti, si sa bene che l'Enci è sovrana sulle
associazioni specializzate al punto che se queste commettono fatti impropri
vengono puntualmente commissariate, ma ciò non è avvenuto con
Bobtail Italia;
- l'associazione specializzata, con la collaborazione del sottoscritto (ovviamente,
completamente gratuita, come in ogni occasione, compreso il corso e il giudizio
al raduno di Erba), viceversa all'autrice della critica, si è assunta
anche gli oneri di rispondere a tutte le richieste tecniche inoltrate dall'Enci,
con il plauso dell'ente per la tempestività con cui Bobtail Italia,
rispetto ad altre associazioni specializzate anche più grandi, ha saputo
provvedere a quanto richiesto, così evitando il commissariamento che
sarebbe stato inevitabile senza rispondere a tali adempimenti (il commissariamento
che fu dato alla società del pastore tedesco ne è l'esempio);
- il mio libro sul bobtail non è come il problema irrisolto se "è
nato prima l'uovo o la gallina": il libro contiene gli atti integrali
del corso, per cui, tranne per chi si ostina a sostenere il contrario, a tutti
gli altri appare chiaro che è nato prima il corso ed il libro ne è
stato la conseguenza, anche per il semplice fatto che di mestiere sono scrittore
ed editore (con annesse tasse da versare allo Stato);
- non vedo cosa ci sia di male a pubblicizzare un libro che, peraltro, contiene
gli atti integrali del corso stesso;
- mi sembra che la pubblicità del proprio lavoro la facciano anche
gli allevatori: l'autrice della critica forse non pubblicizza le proprie cucciolate?
Mi sembra giusto che lo faccia!
- da quel profilo dell'autore sono sparite alcune frasi perchè, come
la stessa autrice della critica potrà "appurare", altro non
è che il contenuto del profilo dell'autore presente a pagina 4 del
libro che, per questione di spazio (bisognava farlo stare entro una sola pagina,
per cui ho preferito togliere proprio quelle frasi e lasciare quelle che ho
ritenuto più significative del mio profilo), è stato "depurato"
(evidentemente l'autrice della critica legge solo ciò che gli fa comodo);
- appare chiaro che leggendo il testo completo della quarta di copertina del
libro risulta che la frase: "Ha organizzato due raduni di campionato
sociale del bobtail... ecc." è riferita a mia cugina (sostenere
il contrario significa interpretare personalmente un testo altrui); peraltro
questa frase è stata tolta dal profilo dell'autore perché già
presente nella quarta di copertina;
- non è una colpa avere una cugina segretaria del club o un cugino
giudice; c'è chi ha parentele ancora più strette, con giudici
come mariti, mogli, figli o genitori, ma gli altri, probabilmente, non avranno
nessuno che li critica per questo;
- ho anche uno zio dirigente dell'associazione internazionale del mastino
napoletano ma nessuno mi ha mai criticato per questo; anzi mi considerano
uno specialista della razza nonostante che c'entro con il mastino napoletano
solo perché sono il nipote di un dirigente Atimana, tant'è vero
che hanno cominciato a chiamarmi per giudicare raduni all'estero, anche perché
sanno apprezzare il mio libro su tale razza;
- meno male che l'autrice della critica non si è arbitrariamente permessa
di criticare la mia competenza anche nelle altre razze cui sono abilitato;
mi chiedo: ma chi è l'autrice della critica che si permette di minare
la mia reputazione e la mia onestà?;
- sono tuttavia lusingato che la stessa autrice della critica nel proprio
sito si congratula con un soggetto che ha ultimato il campionato italiano
con un mio cac in raduno, ma secondo lo stile che ormai gli riconosco ha pensato
bene di non evidenziarlo per non contraddirsi.
Per il resto lascio pure che l'autrice della critica si diverta ad ironizzare
- e faccia divertire i suoi lettori che la vedono come lei (ammetto, però,
che ho sorriso anch'io e per far ridere me vuol dire che l'autrice della critica
ha un futuro come autrice comica, oltre ad essere contagiosa, dato che ha
fatto cadere nell'ironia pure me, come si legge più sopra e sotto)
- sul fattore delle orecchie: evidentemente non si è accorta che non
sono io a richiederle piccole, bensì è lo standard ufficiale.
Se lo standard richiede così ci sarà pure una ragione, per cui
non mi resta che attendere che l'autrice della critica trovi il tempo di spiegarla,
visto che, secondo lei, io non ci sono riuscito. Sono sicuro che con le sue
indicazioni l'allevamento del bobtail troverà la giusta strada anche
riguardo alle "insignificanti (?)" orecchie! Dubito, tuttavia, che
ci riesca (ma almeno spero che faccia ancora ridere, perchè ne ho sempre
bisogno) dato che dal punto di vista tecnico lascia a desiderare: sostiene
che togliendo uno o due centimetri di lunghezza al muso questi devono finire
nella lunghezza del cranio - e, conseguentemente, anche nella larghezza del
cranio stesso - affinché la lunghezza totale della testa resti invariata
al 40 % dell'altezza al garrese (Miracolo!!! Le leggi biometriche ubbidiscono
solo all'autrice della critica e, togliendo di qua ed aggiungendo di là,
agiscono a suo comando, a questo punto rendendola più potente della
genetica. Nemmeno Mendel, anche dotato delle moderne biotecnologie, riuscirebbe
a farlo con altrettanta facilità). Ciò dimostra che mancano
cognizioni sulle leggi biometriche (una vera e propria scienza, per di più
matematica, quindi rigorosa e non opinionistica, non certo inventata dal sottoscritto
e non opinabile da chicchessia!) ed esperienza su altre razze canine e su
altre razze di specie animali selezionate in allevamento (si tratta di un
indirizzo assunto da molti, che si concentrano soltanto sulla propria razza
diventandone specialisti per forza, ma peccano in tutto il resto, pur se hanno
ugualmente il coraggio di affrontare tematiche dove dimostrano le proprie
pecche), con tecniche ben superiori a quelle applicate nell'allevamento canino.
Tutti sanno (l'esperienza lo insegna) che quando il muso è corto si
raccorcia la lunghezza totale della testa, ovviamente tranne eccezioni più
uniche che rare che non fanno statistica ma casistica (si vede che la selezione
operata nell'allevamento dell'autrice della critica sarà "eccezionale").
Non si può, d'altronde, pretendere di più da parte di chi scambia
l'ipotipo per l'ipertipo e viceversa, anche perchè l'ipertipo come
descritto dall'autrice della critica non è mai esistito in alcuna razza
canina ed in nessun'altra razza delle altre specie animali selezionate in
allevamento (a meno che lo stia per inventare l'autrice della critica, per
cui non capiscono nulla tutti i cinognosti e gli zoognosti rimasti nella storia
e la storia deve fare spazio all'eccezionale scoperta scientifica dell'autrice
in oggetto, al punto di meritare anche il Premio Nobel).
Detto quanto sopra, in futuro non spenderò più nemmeno un centesimo
per connettermi in internet a siti con tali contenuti (mi interessano poco
o niente) e mi asterrò dall'intervenire dopo critiche come quella in
oggetto (se no per nulla una ciliegia tira l'altra e non si finisce più,
tra l'altro perdendo tempo da dedicare ai nostri cani che non ci criticano
mai), a meno che non si tenti ancora di offendere la mia reputazione e di
tirare in ballo la mia onestà, che anche se l'autrice della critica
sostiene sia inferiore a quella dei giudici che si vantano di giudicare internazionali,
speciali e raduni (non vedo, però, cosa ci sia da vantarsi, dato che
è solo una questione d'età e di tempo e prima o poi anche altri
giudicano esposizioni importanti, peraltro come sto cominciando a fare anch'io),
non è di certo inferiore a quella della stessa autrice della critica.
L'augurio è che, come dovrebbe andare ogni cosa (purtroppo come va
sempre più raramente, spesso solo per "partito preso"), si
finisca a "tarallucci e vino", ma spesso dall'altra parte non si
vuole fare amicizia e non si porge mai l'altra guancia, al punto che da una
battaglia si passa alla guerra. Meditiamo! Non devo, però, farlo soltanto
io.
Antonio Crepaldi
I commenti a questa pagina si possono inviare a info@bobtail.it e saranno pubblicati integralmente (come in questo caso, con il semplice copia-incolla, che garantisce l'assoluta fedeltà con l'originale)
Ho già ringraziato privatamente il Sig. Crepaldi per aver accolto il generico invito a commentare le considerazioni da me espresse sulla dispensa distribuita dall'Associazione per la tutela della razza Bobtail in Italia al corso per giudici e mi sono dichiarata felice di poter pubblicare il suo gradito intervento, perchè ritengo sia un bene per la razza Bobtail riprendere a confrontarsi apertamente, soprattutto se su posizioni diverse (ed è il motivo per cui ho dato avvio a questa sezione volutamente di dibattito!).
Detto questo, è evidente che il Sig. Crepaldi ha interpretato la mia analisi del documento diffuso, ripeto, dall'Associazione Specializzata (di cui sono Socia e con la quale ritengo un diritto/dovere interloquire) come un affronto personale e sarebbe oltremodo maleducato lasciar cadere le sue rimostranze nel vuoto, senza chiarimento alcuno ..
Perciò, appuntamento alla prossima puntata.