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Per la riproduzione normale concorrono diversi fattori importanti quale l'età dei cani, sia maschi che femmine, la frequenza con cui viene usato il maschio, l'intervallo fra le gravidanze della femmina.

Il momento ottimale per l'accoppiamento è variabile da cagna a cagna. Generalmente si parla tra il 14° e il 15° giorno dall'inizio del prostro, ma è puramente indicativo.

La condizione migliore è sicuramente data dalla possibilità che siano il maschio e la femmina a stabilire i giorni ideali, posto che si tratti di soggetti con comportamento istintivo normale. Dobbiamo comunque considerare che le uova appena ovulate devono subire una divisione meiotica che dura da 2 a 5 giorni, che sono fecondabili a divisione avvenuta e che gli spermatozoi possono mantenersi fertili nell'apparato genitale femminile per più giorni.
Ciò significa che, se in teoria il momento ottimale per l'accoppiamento è 3-5 gg. dopo il primo interesse per il maschio o 2-3 gg. dopo la prima accettazione del maschio, in pratica può risultare più semplice ed efficace permettere l'accoppiamento dalla prima accettazione del maschio.

Non avendo disponibile il maschio scelto e nessun altro maschio utile per il test, possiamo comunque osservare che la femmina è disponibile all'accoppiamento quando, sfiorandole la vulva, questa si sposta verso l'alto, con un movimento rapido e abbastanza vistoso.

Comunque, il test più attendibile è lo striscio vaginale o, meglio ancora, il conteggio ormonale, da eseguirsi dal veterinario, a partire dal 5°-6° giorno di inizio del proestro e da ripetere almeno altre 2-3 volte nei giorni successivi.
Per una femmina Bobtail è sconsigliato l'accoppiamento prima dei 18 mesi, ma diciamo pure prima dei due anni, e comunque mai al primo calore.
E' fondamentale che sia in ottime condizioni di salute, completamente vaccinata (e possibilmente non vicina alla scadenza annuale), ufficialmente esente da displasia dell'anca (come lo deve essere anche il maschio prescelto), oltre che tipica sia morfologicamente che per comportamento e carattere, non deve mostrare malformazioni ereditarie, tipo prognatismo, enognatismo, grosse macchie bianche sulla mantella grigia, ecc..

E' utile inoltre che sia stata precedentemente e recentemente sverminata (a seguito di un esame delle feci eseguito dal veterinario) e che sia priva di parassiti esterni (pulci e zecche).


ACCOPPIAMENTO

E' opportuno che sia la femmina ad essere condotta nell'ambiente familiare del maschio, per permettergli di muoversi con sicurezza e determinazione nel suo territorio.

Dobbiamo comunque permettere alla femmina, scesa dalla macchina, di prendere liberamente (cioè senza guinzaglio), contatto con l'ambiente e di urinare, senza la presenza del maschio.

E' preferibile che "l'incontro" avvenga con il maschio libero e la femmina a guinzaglio.

Un maschio con carattere normale, uno dei requisiti irrinunciabili per pensare di usarlo come stallone, non è mai tendenzialmente aggressivo nei confronti di una femmina, tantomeno quando questa è in calore. Anzi, nel caso di femmine particolarmente riluttanti al "corteggiamento", dimostra una pazienza, una disponibilità e un'arte nel condurre le advances decisamente istruttive, senza per questo dar segni di timore o di scarso atteggiamento dominante.

Lo stesso vale per la femmina. Una femmina con istinti normali ( a volte bisogna saper distinguere il comportamento istintivo da quello condizionato da una errata evoluzione dei rapporti sociali) ed in pieno estro, generalmente accoglie la presenza del maschio quantomeno con interesse.

A questo punto, e a queste condizioni, possono essere lasciati entrambi liberi. Se invece la femmina dimostra segni di timidezza o di ritrosia o addirittura di aggressività (in quest'ultimo caso, siamo proprio sicuri che sia il giorno giusto?), è preferibile tenerla a guinzaglio e tenerle pure la bocca, mentre il maschio si lascia sempre libero di muoversi come la situazione richiede.

Dato che il maschio è subito stimolato dall'odore dei ferormoni rilasciato dalla vagina e dalle ghiandole anali della femmina in calore, da lui prontamente controllate al momento dell'incontro, la monta inizia con il corteggiamento, più o meno prolungato, la cui durata dipende dall'esperienza del maschio e dal comportamento della femmina.

Preliminare d'obbligo, il maschio annusa e lecca la regione vulvare della cagna. Se la femmina è immediatamente disponibile, il maschio può salire subito con l'anteriore sulla schiena della femmina, più come ulteriore verifica che per concludere, accennando le tipiche oscillazioni pelviche. Molti maschi non gradiscono una femmina totalmente passiva...

Se la femmina dimostra segni di nervosismo, o di ritrosia, o di aggressività, o..., il maschio equilibrato e dominante inizierà una pantomima imbonitrice che va dai colpetti di naso sulle orecchie della femmina, alle leccatine sul muso e sui padiglioni auricolari, a piccoli saltelli sul posto, a degli abbai acuti, agli inviti camminando all'indietro, a degli accenni di corsa mimata, sempre però muovendosi rigido e a scatti, con collo e testa alti, lo sguardo attentissimo e guizzante. Generalmente a quel punto la femmina si scioglie, accetta il gioco ecc. ecc.

Insomma, il maschio violentatore è un'aberrazione di comportamento pure tra i cani. Anche se esistono dei casi "storici". Il più famoso penso sia fornito da un Mega Campione e Mega Riproduttore (si parla di centinaia di cucciolate) Inglese, presente in moltissimi dei più prestigiosi pedigrees di relativi Bobtails di successo.
"Narra la leggenda" che fosse estremamente aggressivo ( o particolarmente ombroso che dir si voglia), e so di almeno due casi certi in cui ha "aperto" ( nel senso di morso e ben lacerato, con conseguente buon numero di punti di sutura) la femmina portatagli per l'accoppiamento. Di certo non si trattava di in problema di socializzazione, dato che, se si osservano i suoi discendenti, questa tendenza non proprio paciosa la si riscontra ancora in molti casi. Dopo generazioni!

Va detto, comunque, che, tendenzialmente, gli attuali Bobtails inglesi sono mediamente più dominanti di quelli di selezione continentale ( olandese-tedesca ). Per dovere di cronaca, e per completezza d'informazione, bisogna però aggiungere che qualche allevamento inglese si distingue ed è noto per aver coniugato la selezione morfologica ( con ottimi risultati ) con il temperamento equilibrato ed una mente estremamente vivace e recettiva, aspetto, sempre tendenzialmente, di cui sono un po' carenti i continentali,

L'erezione del pene si svolge in due fasi.
Abbiamo un'erezione parziale, dovuta alla dilatazione delle arterie e dei corpi cavernosi che si riempiono di sangue, che permette al maschio, salito sulla cagna, di introdurre il pene in vagina con alcuni movimenti di spinta, accompagnati da calpestio sul posto degli arti posteriori, durante i quali il prepuzio scivola completamente all'indietro.

Dopo la penetrazione si completa l'erezione, dovuta sia alla contrazione dei muscoli prossimi alla base del pene, che per la contrazione dei muscoli sfinteri della vulva, che comprimono le vene dorsali del pene. Si forma così il cosiddetto "nodo", determinato dal forte ingrossamento dei sopracitati corpi cavernosi, situati alla base del glande, che in pratica sono due masse semisferiche che impediscono al pene di uscire dalla vagina fino a che l'eiaculazione non è terminata.

La prima frazione di sperma è eiaculato mentre il pene è in parziale erezione, la seconda è eiaculata ad erezione completata, ed è quella contenente gli spermatozoi.

Da notare che , mentre forma il nodo, il maschio rimane fermo qualche attimo sulla schiena della femmina. Subito dopo, scende rapidamente, appoggiando entrambi gli anteriori a terra, solleva e fa scivolare un arto posteriore sulla schiena della femmina girandosi e i due restano agganciati con i posteriori a contatto e le teste in direzione diametralmente opposte dai 5 ai 30 minuti, ma anche per un'ora, mentre avviene la terza eiaculazione. Quest'ultima fase non è comunque considerata essenziale per il concepimento.

In questa posizione, il pene è curvato di 180° e vorrei far notare che, per girarsi, il maschio deve piegare l'arto posteriore e divaricarlo per più di 90° (tanto più quanto più alta sarà la femmina) e questo movimento, se il maschio dovesse essere displasico, non dico sia impossibile, ma certamente è fastidioso, se non doloroso.

Finita l'eiaculazione, si ha la riduzione del bulbo e dei corpi cavernosi e quindi maschio e femmina si staccano.

Compresa la parte meccanica dell'accoppiamento, e trattandosi di Bobtails, vediamo che l'intervento umano a volte è utile, specie se si tratta di maschi e femmine inesperti.

Innanzitutto è preferibile che il pavimento non sia sdrucciolevole, quindi si abbia l'accortezza di scegliere un posto con il fondo idoneo, tipo erba, pavimentazioni con attrito, tappeti lavabili....evitiamo quelli persiani, dato che, quando i due si staccano, parte dell'eiaculato cadrà a terra.

Se la femmina è molto pelosa, con lunghe frange posteriori, è preferibile dotarsi di due elastici morbidi e raccogliere il pelo, a partirire dalla zona vulvare, in due grossi ciuffi laterali, in modo da evitare che il maschio, introducendo il pene, trascini al seguito anche il pelo della femmina, che restando in tensione, provocherebbe quantomeno un prolungato fastidio.

Quando il maschio sale sulla schiena della femmina, arriva con la testa fin quasi alla nuca (di lei) e la stringe alle reni con le zampe anteriori, quindi pesandole addosso.
La femmina potrebbe tentare di sedersi. Se questa fosse la tendenza, bisogna sorreggerla per mantenerla in piedi ( può succedere, alla fine, di dover sorreggere sia il peso della cagna, che spinge verso il basso, che, ovviamente, quello del maschio...dura poco, ma sono parecchi chili!)

Generalmente un maschio, per quanto esperto, non è Mandrake (vado, in 10 secondi ho fatto tutto!) e fa alcune simulazioni a vuoto, con crescente determinazione. Quando lo vedete ben deciso, a volte le spinte di penetrazione hanno una oscillazione esagerata, pertanto è preferibile limitare il movimento all'indietro facendo barriera con la mano sul suo posteriore, costringendolo a oscillare solo in avanti.

A penetrazione avvenuta, il maschio si ferma qualche istante (è il momento in cui si forma il "nodo" ) e poi accenna a scendere. E' bene, in quel momento, tenerlo ancora un po' in quella posizione, per evitare che scenda troppo precocemente (quando cioè il nodo non è ancora completamente formato ) e che nel far questo si stacchi.

Può succedere che il maschio, sceso precocemente, continui l'eiaculazione "a vuoto", per tutti i minuti che gli servono. Lasciatelo tranquillo, senza intervenire in alcun modo.

Per quei 10-20-60 minuti in cui i cani restano attaccati, posteriore contro posteriore, è bene sorvegliare affinché la femmina non si sieda o accenni a scappar via per un qualsiasi motivo, o che tiri per staccarsi, con immaginabili danni per entrambi.

Normalmente, il maschio deve essere comunque tenuto pulito, specialmente i peli del prepuzio, che si impregnano di urina. In particolare in occasione dell'accoppiamento, è bene tagliare molto corti i peli verso la "punta". Infatti, quando i cani si staccano, il pene si riduce progressivamente, rientrando nel prepuzio, ed il maschio si aiuta leccandosi, sdraiato su un fianco.

Mentre avviene questo, l'orifizio del prepuzio si piega verso l'interno. Se il pelo è lungo, viene trascinato all'interno e, per attrito, si tende e quindi fa male. Per il maschio, diventa un'esperienza sgradevole legata all'accoppiamento e quindi da evitare.

Si consiglia, pertanto, di agevolare l'operazione tendendo con le dita la pelle del prepuzio, allargandone quindi l'orifizio, o, al limite, cercando di sfilare rapidamente i peli incastrati.

Sembrerebbero delle sciocchezze, ma diventano molto utili specie se si tratta di un maschio giovane, alla sua prima esperienza e con ottime probabilità di essere usato come stallone.

Personalmente, ho avuto la fortuna di avere come "maestro" Joachim Pilz, noto allevatore tedesco (Happy Panda), nonché molto richiesto in Germania come assistente-consulente negli accoppiamenti "difficili" anche per altre razze, (a dimostrazione che le difficoltà legate all'accoppiamento sono più diffuse di quanto si pensi ), venuto con una sua femmina adulta, vergine e riottosa, per accoppiarla con il mio maschio, giovane (17 mesi), e alla sua prima esperienza. Mi spiegava che l'"imprimatur" ben fatto è fondamentale per evitare inibizioni nel futuro e che è molto utile abituare subito il maschio ad essere aiutato, anche se non necessario, proprio per accettare la presenza e l'intervento del proprietario, degli umani e delle distrazioni in generale, qualora si dovesse presentare la necessità.

Mentre il proprietario del maschio lo sorveglia nella sopracitata ultima fase, il proprietario della femmina la caricherà in macchina (senza farla saltare, per evitare la contrazione dei muscoli addominali, con conseguente ulteriore uscita dello sperma dal canale vaginale) e quindi impedendole di urinare per almeno due ore.

Ultima nota. Esistono dei maschi assatanati, che coprirebbero la femmina dal primo giorno del proestro all'ultimo di calore, e questi, come test, non valgono assolutamente nulla. Altri maschi funzionano ancor meglio di un conteggio ormonale e si attivano solo per quei pochi giorni fertili. Se questi maschi, in qualche caso, sono moderatamente interessati, e mimano, ma non concretizzano, l'atto, state pur certi che la femmina in questione non ha quel calore fertile. E se anche, con pazienza e incoraggiandolo, il maschio dovesse decidere di accoppiarsi comunque, non nascerà alcun cucciolo.

La stessa riluttanza è valida anche se la femmina gli è proposta troppo in anticipo o, peggio ancora, troppo in ritardo.

In conclusione, un vero stallone sa discernere qualsiasi situazione.

Esistono, comunque, deviazioni dal comportamento normale, abbastanza frequentemente, sia nel maschio che nella femmina. In particolare, questo si può notare in soggetti tenuti in isolamento, non avendo acquisito una sufficiente esperienza del comportamento sociale con i loro conspecifici.

Inoltre, maschi messi a contatto con femmine aggressive, spesso diventano nervosi e devono essere calmati, e alle femmine deve essere impedito di mordere, tenendole per il muso (ovviamente questo lo faccia il proprietario!). Oppure il maschio troppo focoso deve essere calmato, per evitare di spaventare la cagna.

Un maschio può essere sessualmente inibito fuori dal suo territorio domestico, dalla presenza di persone sconosciute, dall'assenza di qualcuno che conosce o a cui è particolarmente legato. Altri si accoppiano solo in assenza dell'uomo,...

Appare quindi ancor più evidente l'importanza di un adeguato rapporto di totale fiducia del cane nei confronti del suo proprietario, per poter gestire al meglio qualsiasi eventualità.

In letteratura esistono esempi in cui sembrerebbe necessaria la stimolazione manuale per ottenere l'eiaculazione del maschio, per ovviare a carenze di origine comportamentale. So di casi di proprietari di maschi Bobtail che ricorrono addirittura alla raccolta dello sperma manualmente per poi ricorrere all'inseminazione artificiale a fresco, perché il maschio non copre la femmina in pieno estro a lui condotta.

Francamente queste pratiche, mi trovano decisamente contraria, perché ritengo che una corretta evoluzione e selezione della razza passi anche attraverso corretti comportamenti sessuali, che sono lo specchio del carattere del cane. Tanto più che non esistono linee di sangue in via di estinzione ed è possibile reperire e scegliere tra più maschi della medesima linea.

L'inseminazione artificiale, che è di una semplicità unica, è invece molto interessante per quanto riguarda una futuribile banca dello sperma, che permetterebbe fecondazioni mirate con soggetti assolutamente indisponibili. Oppure è necessaria nel dubbio che una femmina possa essere portatrice apparentemente sana di un qualche virus che potrebbe contagiare il maschio.

In conclusione, salvo casi veramente eccezionali, lasciate che sia la natura a fare il suo corso e voi limitatevi solamente all'assistenza.


Patrizia Fiorenzato     e-mail